The Oldman and the Seasons

Pensare

ancora mi fa male.

La testa mi duole

Nessuno mi vuole

Parlare

Non è giusto crepare vecchi

coi diti e i bracci e i piedi secchi

(e non riesco

a ingoiare

più di tanto).

Una volta,

una volta ero grosso e lento

ma ridevo e correvo forte forte

Ora tutto mi è troppo veloce

Pure un catto mi sembra feroce

E dire che li amavo gli animali

Non odiavo nemmeno i maiali

Meraviglioso era pure respirare

Adesso ho un tubo da farmi attaccare

Al polmone stanco di prendere aria

Mala anche lei, malattia immaginaria

Che presi a vent’anni

E mi preser per pazzo

o nolente o volente,

indi Deportato

in un altro continente.

Geen in the desert

Ricordare,

yeah, mi fa vivere

Come un lione che qui posso descrivere

Nelle mie sveglie al mattino afringlese

weikaweik”, mi sembrava cinese

Piango di gioia ora a cryare

Ma porca troia! mi vien da penare

Io non muoio ma non voglio più vivere

Voglio ridere ridere ridere,

torno giovane giovane giovane!

fuggendo nella savana gialla

Tra gli elefanti che barriscono a caso

E le giraffe che storcono il naso

Quegli uccelli che saltano il blu

e dove ruggiscono pure gli gnu

Adesso mi butto in quell’Oasis verde

Dove senz’altro qualcuno si perde

Non spaventarti se prendo un po’ sonno:

ero soltanto il tuo povero nonno.

Ivanovich